Bellezza, inquietudine, cicatrici e feritoie. E raggi nel buio

“Ho sempre pensato che le ‘belle’ persone
non siano né facili né scontate.

Le belle persone non sono
nemmeno per tutti, perché non si fanno attraversare da tutti
e nemmeno tutti sono in grado di farlo.
Le immagino come una rosa.
Non le puoi raggiungere sentendo
solo il profumo o ammirandone i colori.
Non le conosceresti mai a fondo.

Le belle persone spesso hanno passati
ingombranti, la pelle graffiata.
Per arrivare al cuore
devi passare dalle spine.
Graffiarti, mischiare il sangue,
asciugare le lacrime che bagnano il cuore,
scambiarci la pelle, l’odore.
Sono infatti convinto
che le belle persone non profumano.
Le belle persone lasciano segni.
Graffiano”.

Soumaila Diawara, attivista politico maliano rifugiato in Italia e autore di poesie.

Pubblicato da Alessio Di Florio

Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora tra gli altri con Giustizia!, Telejato.it, Casablanca, I Siciliani Giovani e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e rotta adriatica del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di marcare la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.