Ciao Franca

“Tenerezza, rimorso e percezione del poco che si è potuto seminare e della lunga strada che rimane da compiere.
Attecchirà davvero la semente della nonviolenza? Sarà davvero questa la strategia di domani? È possibile cambiare il mondo col gesto semplice dei disarmati?
È davvero possibile che, quando le istituzioni non si muovono, il popolo si possa organizzare per conto suo e collocare spine nel fianco a chi gestisce il potere? Fino a quando questa cultura della nonviolenza rimarrà subalterna? (…) Ma in questa guerra allucinante chi ha veramente torto e chi ha ragione? E qual è il tasso delle nostre colpe di esportatori di armi in questa delirante barbarie che si consuma sul popolo della Bosnia?
Sono troppo stanco per rispondere stasera. Per ora mi lascio cullare da una incontenibile speranza: le cose cambieranno, se i poveri lo vogliono”.
don Tonino Bello (dal Diario della marcia di Sarajevo, dicembre 1992)
 
FrancaBagnoli Con gentilezza, profondità, cuore, umiltà tutta la tua vita è stata dedicata e donata agli ultimi, agli anawin, a chi non vive nei palazzi del ricco epulone e costruire insieme l’arcobaleno della speranza, i cieli nuovi in terre nuove che già qui oggi possiamo e dobbiamo costruire. Aprendo le nostre vite al mondo, a quelle latitudini mai troppo lontane fisicamente per camminare insieme.
 
Ciao Franca, salutaci le stelle, piantaci bandiere d’allegria col tuo sorriso dolce e tenace

Pubblicato da Alessio Di Florio

Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora tra gli altri con Giustizia!, Telejato.it, Casablanca, I Siciliani Giovani e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e rotta adriatica del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di marcare la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.