eterno giullare di ncambagna … (rivisitazione di Addio di F. Guccini)

minoranzadeandreiana   Nell’anno di disgrazia
du’ palle sul 6
di nostra lotta
io, CiranoVagabondo in salsa cafona, eterno giullare
ché i prepotenti e gli arroganti
di cui farsi beffe, riso e scherno
sono infinita schiera,
sognatore da niente, solo inutile don chisciotte,
lancio il mio grido.
Urlo il mio NO al palazzo e alle sue giacche blu,
ai burocrati e ai cicisbei cicaleggianti,
ai parolai e ai loro lacché,
alle loro vuote glorie
tronfie e superbe.

Questi versi, ricalcati sulla canzone Addio di  Francesco Guccini,  mi son venuti un paio di sere fa mentre tornavo la sera a casa in treno.  Accanto a noi ci sono e ci saranno sempre  persone stupende. Persone a cui la vita tende agguati  continui, insidie  sempre maggiori. Ma loro non si arrendono, lottano e  vanno avanti con  umiltà e coraggio. Appaiono vittime, inutili vittime  di un sistema ingiusto.  Ma invece sono loro che permettono alla società di non  morire.  Essi contengono nei loro cuori il senso della  solidarietà e della giustizia,  immenso scrigno di una fiamma ardente che mai si spegnerà. Sono loro i miei maestri;  da loro, io provinciale cafone nato tra mare e  montagna, ho imparato la vita.  Non c’è bisogno che faccia nomi o indichi persone.
Loro lo sanno di essere i destinatari  di queste parole e ne hanno già raccolto il messaggio.
Ma purtroppo non abbiamo solo queste persone. Come nell’evangelica parabola  accanto al grano lucente e splendente cresce la  zizzania. Ci sono ovunque persone  che puntano solo alla gloria personale, ad essere  sempre e comunque al centro dell’attenzione. Sono persone che guardano solo l’apparenza, deferenti davanti a chi appare forte  ed improvvisamente energici con chi non ha nulla da  sfoggiare. Pronte a giustificare sempre i  comportamenti,  i torti e le ingiustizie commesse da  chi vive nei palazzi avvolto in morbidi ermellini e  implacabili giudici di chi invece non ha lustrini e  gioielli perché dal palazzo è lontano. Le signorine  e i signori sotuttoio(e che nascondono dietro i bei discorsi e il pomposo linguaggio il vuoto  delle loro menti),  i pronti a giudicare e a far sfoggio  del loro nulla, le giacche blu, i burocrati e gli  arroganti non leggano  queste parole. Potrebbero sentirsi offesi e sappiano che a loro non chiedo  e non chiederò mai scusa, anzi ne sono onorato. Se così non fosse significa che hanno raggiunto  un punto di superbia e arroganza così alto che presto li vedremo volare come  palloni aerostatici. Spero solo che non inquino anche le nuvole e il grande cielo blu.

alessiopeterpan
ciranovagabondo
insomma son sempre io
il giullare,
il buffone della corte

 

5 marzo 2006

Pubblicato da Alessio Di Florio

Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora tra gli altri con Giustizia!, Telejato.it, Casablanca, I Siciliani Giovani e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e rotta adriatica del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di marcare la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.