che mi uscì il sangue dal naso
canta il sommo Poeta.
C’è un sangue che fa più male
E’ il cuore, l’anima
È la tempesta che divora
E’ il sogno più alto
Ma che scaglia
nel più profondo dei pozzi
Nero, senza speranza
L’illusione non abbandona mai
Improvvisa rapisce
E ogni volta lacrime, lacerazione, disillusione
Chiudi in un cassetto, allontani dalla memoria
Sembrava un incontro come tanti
Ed invece appare sempre più
Un’apparente eterna primavera
che si svelerà autunno e gelo d’inverno
Pensavi di aver dimenticato
Ed invece è come prima
Più di prima
Il tuono che attraversa l’anima
Il rombo che rapisce cuore e corpo
Stai male, fisicamente dilaniato
Ma l’altissima vertigine ti fa credere, sperare
Rapisce e poi abbandona come uno straccio
E l’abisso è sempre più grande
E sei sempre più stanco, abbattuto
Nocchiero basta ti prego
non illuder più
Non guidar ancora verso porti senz’approdi
dove uscendo cicatrici scavano l’animo
e sanguina il cuore
non far credere primavera
se l’autunno più grigio
già attende il suo tempo
se ancora inganno guida
Più devastante di un mare in tempesta
che dilania dentro,
che strazia l’animo,
di sogni infranti e sporcati,
di incubi senza fine
colmi di nubi nere e di veleni,
di tormenti infiniti,
di amori che non si esprimono
e non si esprimeranno mai.