Il giornalismo giornalismo, vero e vivo

balduccisenepa Nella foto di questo post, pubblicata sulla bacheca facebook di Daniela Senepa da una valente giornalista dell’Agi dopo la scomparsa di Ennio Balducci, si vedono lui e Daniela in attesa pronti all’azione. Una foto che racconta tanto, tantissimo, di due persone che da decenni percorrono le strade, i marciapiedi, le vite e le storie di questo nostro Abruzzo. Passano i decenni, avanza ogni tecnologia, i tempi cambiano, si può discutere e filosofeggiare su tutto e il contrario di tutto ma questo è il giornalismo, consumare suole, appassionarsi, cercare e ricercare, vivere e calarsi quotidianamente nella realtà. Il giornalismo giornalismo resta sempre avere come unico “padrone” (come mi disse ormai diverse settimane fa un’altra persona libera e profonda nel suo essere giornalista giornalista, Sandra Amurri) la notizia, è la Mehari rossa di Giancarlo Siani che continua a percorrere chilometri e chilometri.

Ecco, se mai un giorno dovessi diventare “adulto”, questa foto e tanti servizi di Daniela e di Ennio Balducci la porterò sempre nel cuore e cercherò di averla sempre davanti allo sguardo. Più di mille parole, più di troppe chiacchiere che inondano il web e non solo, questa foto è una lezione di giornalismo giornalismo, vero e vivo. Che esiste ed esisterà sempre, checché ne dicano troppi interessati, poltronisti e filosofi del nulla.

 

alessio di florio

 

Pubblicato da Alessio Di Florio

Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora tra gli altri con Giustizia!, Telejato.it, Casablanca, I Siciliani Giovani e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e rotta adriatica del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di marcare la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.