L’avevamo scritto 8 mesi fa, e noi scrivemmo tutto …

Lunedì scorso un “illustre” firma di un quotidiano “storico” a tiratura nazionale, uno di quelli che non mancano mai nelle rassegne stampa, che “c’ha una storia”, spesso decantato e tanto considerato perché è un “pezzo grosso”, perché è un nome “importante”, in questi anni di smarrimento considerato addirittura da tanti “indipendente” e “bravo”, che sui social viene condiviso e ricondiviso a manetta, ha “scoperto” l’esistenza del “braccio destro” del super commissario. “Accontentandosi” di fermarsi al “gossip politico”, al pelo dell’acqua. Ancora una volta certe vergogne della storia di questa sempre più res-privata italica, certi scheletri negli armadi della vergogna dei palazzi del potere sono rimaste indicibili. Ma, per fortuna, non lo sono per tutti… Nello Trocchia ne fu il primo a scriverne e parlarne su facebook e poi sul quotidiano Domani. In quei giorni ricordo che ebbi l’onore di poter intervistare un’altra grandissima come Amalia De Simone e subito spontaneo sorse parlarne con lei. E’ stata la prima di varie volte in cui su Wordnews.it e poi altrove (un solo movimento politico a livello nazionale espresse, e per ben due volte, indignazione). Citando tutto quel che andava citando, riportando l’indicibile che deve essere citato. A partire dall’inchiesta su Il Mattino di Rosaria Capacchione del 2011 e il libro “La Peste” di Nello e Tommaso Sodano dell’anno prima. Fatti da citare e ricordare anche in questi giorni perché, visto l’incarico del 1° aprile, come minimo mi viene il sospetto che la longa manus del destro braccio sulla vicenda più importante di questa fine anno c’è e pesante. E allora mi permetto di riproporre quanto pubblicato, di ricordare tutto. E non solo il gossip e il quartino del suddetto “illustre”.

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https://www.wordnews.it/maresca-la-criminalita-organizzata-non-e-in-quarantena

https://www.wordnews.it/quando-penso-a-roberto-mancini-mi-viene-in-mente-lo-sguardo-della-moglie-monica

https://www.wordnews.it/roberto-mancini-il-poliziotto-che-scopri-la-terra-dei-fuochi

https://www.wordnews.it/una-legge-contro-inquinatori-devastatori-ed-eco-camorre-che-ancora-non-sha-da-fare

http://www.lagiustizia.info/nuovo-incarico-per-un-protagonista-del-commissariamento-emergenza-rifiuti-campana-nel-mese-dellanniversario-di-roberto-mancini/

https://www.qcodemag.it/indice/interventi/la-monnezza-e-sempre-oro-e-le-mafie-non-dormono-mai/

https://www.pressenza.com/it/2020/05/giovanni-falcone-quella-memoria-incensata-un-giorno-e-offesa-cancellata-insultata-ogni-momento/

 

Quest’episodio ci ricorda ancora una volta – anche in quest’anno in cui il concetto è stato schiacciato e violentato da arroganze, prepotenze, rutti in libertà di orde che manco con la panza e col sotto panza riescono ad avere un pensiero, bufale e menzogne e tanto altro squallore – il valore prezioso ed indispensabile di un giornalismo vero, autentico, indipendente, libero, con la schiena dritta, di cuore. Per questo, in queste ultime ore dell’anno, un ringraziamento speciale e con tutto me stesso a Nello ed Amalia, persone straordinarie e giornalisti giornalisti, per me maestri e fari che tanto mi hanno insegnato e mi illuminano nell’essere artigiano mai compiuto, nei tentativi di impegno civile, nelle tante esperienze associative e non solo. Ringrazierò sempre Nello per avermi fatto conoscere Roberto Mancini, che porto e porterò (probabilmente indegnamente perché il suo valore è milioni di volte infinitamente maggiore di questo dilettante della scrittura di provincia) nel cuore e a cui ogni giorno volgo lo sguardo dell’anima e del cuore. A lui ed Amalia infinitamente grazie per quel che fate, per quel che siete, per l’esempio e le abbondanti denunce che ci regalate col vostro impegno di giornalisti giornalisti. Un ringraziamento speciale al mio direttore Paolo De Chiara per quest’esperienza, per certi versi per me nuova e straordinaria, con Wordnews.it Non smetterò mai di ringraziarlo per l’opportunità e quel che quotidianamente mi permette di vivere ed esprimere. E le scuse per tutto quel che non sono riuscito a seguire e scrivere, per gli articoli e gli approfondimenti ancora work in progress, per il tanto che va fatto e non è stato (spero ancora non) fatto. Perché, come il verso di una canzone a me molto cara, “non bastava mai”.

Nel chiudere non posso che chiedere scusa per i miei limiti, per non aver saputo in quest’anno (e probabilmente anche prima) esprimere il sostegno che meritate, anche solo rilanciando sui social e cercando di far conoscere le vostre straordinarie inchieste. Per tanti motivi, che ora è troppo lungo riportare, quest’anno mi ritrovo con dei testi mai conclusi, rimasti interrotti nella mia mente caotica e sulla tastiera. Mi son bloccato tante volte e così alcuni tentativi di riflessione e di scrittura non sono arrivati. Di questo non posso che chiedere scusa a coloro con i quali quest’anno, a partire da Chicco Elia e Q Code Magazine, sono stato pressoché latitante. Troppi i pesi, le angoscie, i limiti che mi hanno bloccato. Non deve essere così, è un fallimento di cui non posso che chiedere scusa.

 

ps: Amalia e Nello scusate se in questi giorni vi sto “disturbando” su facebook con tag e link delle pubblicazioni di alcuni articoli (due già usciti, uno nei prossimi giorni), mi sono permesso per segnalarvi una vicenda abruzzese tornata purtroppo di attualità dopo la terribile non tragedia della settimana scorsa. Nel caso possa interessarvi.

Pubblicato da Alessio Di Florio

Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora tra gli altri con Giustizia!, Telejato.it, Casablanca, I Siciliani Giovani e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e rotta adriatica del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di marcare la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.