Su fatti e detti di questi giorni sulla presenza dei migranti nel vastese …

 Un po’ di considerazioni più o meno sparse sulla cronaca di questi giorni. Non avrei mai partecipato e non condivido la “marcia” dell’altro giorno a San Salvo, la mia è una visione diversa e lontana della questione immigrazione rispetto a coloro che vi hanno partecipato. Espressa – almeno negli ultimi 15 anni – in innumerevoli articoli, comunicati e dossier sparsi sul web e che sono rintracciabili su Popoff Quotidiano, Q Code Magazine, Comune-Info, PeaceLink e altri siti. Non credo sia in atto un’invasione dell’Italia (no, non tutta l’Africa si sta riversando sull’Italia) e i migranti siano la minaccia e il pericolo pubblico numero uno. Il pericolo sociale e politico per gli ultimi, gli impoveriti, i più deboli e fragili della società italiana sono nella grande finanza, in una politica che destina miliardi e miliardi alle banche (causa della crisi economica) e nel mercato delle armi, devastando nello stesso tempo sanità, servizi sociali, diritto al lavoro, territori e altro. E la chiave di lotta contro questa “politica” può essere in una congiunta lotta di cittadini e migranti contro chi affama e lucra sulle spalle di tutti, di chi minaccia trasversalmente. Mi sarebbe piaciuto vedere marce e molta più mobilitazione, per esempio, contro le mafie e ogni presenza criminale nel nostro territorio. Ma, questo, va detto e sottolineato, non è avvenuto da chi oggi si scaglia contro i sindaci scesi in piazza sabato scorso. Un dato su tutti: le operazioni delle forze dell’ordine contro le organizzazioni messe in piedi da personaggi come Cozzolino e Ferrazzo hanno visto una sola presa di posizione, solo due associazioni si sono sentite in dovere di esprimersi, indignarsi, chiamare alla mobilitazione civile e sociale contro le mafie …

dalema3 Sfatiamo un tabù, una volta per tutte. In Italia non esiste una “buona politica” sulla questione immigrazione e, esclusi alcuni casi autorganizzati di associazioni e movimenti anche isolati(penso a realtà come il Baobab di Roma o alcune realtà religiose), l’accoglienza non esiste. Parlare di dicotomia accoglienza/respingimento, di alternativa tra l’uno e l’altro è parlare di un qualcosa che non esiste. La cronaca degli ultimi vent’anni e oltre, ancor di più dalla Turco-Napolitano in poi, racconta ben altro. Abusi, violenze, affarismo senza scrupoli e tante altre cose tutt’altro che edificanti. Per chiunque pensi che la politica debba essere guidata dall’umanità, dalla solidarietà e da altri alti nobili ideali, Kader I Radesh, Serraino Vulpitta, San Foca, Portopalo, Mineo e tantissimi altri fanno rima con vergogna e pagine nere, anzi nerissime, di cronaca e abusi. Sulla pelle di disperati e umanità varia. Antonio Mazzeo in Sicilia sono anni che non riesce a smettere di scriverne, ormai avrà già prodotto tanto di quel materiale di denuncia che la treccani al confronto è un saggio breve …

Domanda per i distratti (e non solo): ma quel centro chiuso illo tempore non distante da noi, solo per un caso di omonimia era gestito da una società con lo stesso nome di quella che gestiva un CARA dove anni fa era scoppiata anche un’epidemia di tubercolosi?!

Ricordo male io o le stesse posizioni di oggi della Magnacca e altri sindaci, se non ancora più dure, le espresse anni fa il sindaco di Torino di Sangro(PD)?!

CGIL, Anpi e Mdp si sono scagliati in queste ore contro la “marcia” di sabato scorso. Un sindaco che, invece, afferma di aderire allo SPRAR così non abbiamo troppi migranti (considerazione che rende a dir poco perplessi possa concretizzarsi in caso di “emergenza” nelle scelte del Prefetto…) – dichiarando testualmente “che ci ha consentito le quote e che ci consente di fare un’immigrazione di qualità” e che emana un’ordinanza di repressione dei mendicanti? Dobbiamo aspettarci che PD e Mdp di San Salvo chiedano provvedimenti esemplari ai piani alti dei loro partiti contro gli esponenti di Vasto? Chiederanno una fortissima censura dell’amministrazione comunale del Comune vicino?

Altra piccola sottolineatura: il Prefetto in consiglio comunale a San Salvo ha detto di voler “tirare dritto” perché da nessun sindaco è venuta alcuna proposta. Nessuno quindi tutti hanno non collaborato. Tutti significa quindi sia del centro destra che del “centrosinistro” (definizione by Maurizio Acerbo). Si, anche del PD e di chi con loro condivide responsabilità amministrative. A partire da Mdp. Valga quindi, al netto della geografia e dei confini di comuni e ruoli istituzionali, la domanda poc’anzi già posta …

La “guerra tra poveri”, lo scontro sempre più esasperato tra italiani e migranti, muri, il rischio di esplodere sempre più di intolleranze, fino ad atti di violenze come di questi giorni è accaduto a Roma e Treviso, il dilagare sul web di vere e proprie bufale (l’ultima giorni fa) e certe prese di posizioni mi inorridiscono, da cittadino e da essere umano, mi fanno paura lo confesso. Perché il futuro appare sempre più violento e a rischio. E, mentre nelle classi più “basse” accade tutto questo, quello che qualcuno una volta definì “sovversivismo delle classi dirigenti” (dove ormai per classi dirigenti dovremmo considerare soprattutto banksters, elite finanziarie, multinazionali e altro) s’ingrassa e affama. Ma ben poco oro è quel che luccica. E lo schieramento non è quel che può apparire da alcuni comunicati e prese di posizione del momento e intermittenti. Altre considerazioni da fare ce ne sarebbero tantissime, su posizioni politiche e non solo. Ma (per ora) mi fermo qui. Solo una domanda in chiusura: sui decreti Minniti-Orlando? PD e Mdp locali si mobiliteranno, dopo le prese di posizione di questi giorni? Ne chiederanno l’abrogazione?

 

Alessio Di Florio

militante comunista, pacifista, antirazzista, ambientalista e libertario

Pubblicato da Alessio Di Florio

Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora tra gli altri con Giustizia!, Telejato.it, Casablanca, I Siciliani Giovani e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e rotta adriatica del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di marcare la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.