Notte magica, notte di stelle e di lacrime argentate, notte di fate e folletti che ci prendon per mano e ci accompagnano sull’astro che illumina il cielo. Chiudere gli occhi, aprire il cuore e lasciarsi portare via, volando verso quella luminosa scia. Verso momenti e luoghi più umani, più intensi, in cui dominano sogni realizzati, appassionati. Poter assaporare sogni e amori che si intrecciano e realizzano, che colorano le nostre vite. Senza paure, timori, non corrispondenze. Lacrima luminosa che ferma le nostre lacrime, dando fiato alle parole che non si riescono a dire, a quelle parole che non si trovano, che non vengono alle labbra. Che rimangono mute, serrate perché il cuore batte troppo e l’animo non sa come esprimersi. Stella polare di un navigante solitario ed errante che ha perso la rotta. O non l’ha mai trovata. Corre via la stella cadente ad illuminare altri cieli, ad incantare e far sognare nuovi sguardi. Gli occhi si riaprono e sul cuore tornano i pesi della quotidiana realtà, delle spine che soffocano sogni e sentimenti. E si rimane sulla sponda del mare, col cuore che si deposita sulle onde e sulla riva, sperando il giorno in cui abbandonato tra i flutti momenti magici …
Nubi di fiato rappreso
s’addensano sugli occhi
[…]
uno sguardo,
due occhi di rugiada,
un sorriso,
un nome di donna. (Peppino Impastato)
Subito a me
il cuore si agita nel petto
solo che appen la veda, e la voce
non esce e la lingua si lega.
Un fuoco sottile sale rapido alla pelle,
e ho buio negli occhi e il rombo
del sangue alle orecchie. (Saffo)