Non potete fermare il vento, gli fate solo perdere tempo

“A che serve vivere se non c’è il coraggio di lottare?” (Pippo Fava)

Oggi si conclude la XXV Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e della indifferenza contro la pedofilia. E a L’Aquila ci sarà il saluto ad Antonietta Centofanti. Sulla Giornata in queste settimane su WordNews.it abbiamo pubblicato vari articoli con l’intervista a don Fortunato Di Noto di Meter onlus e oggi avrei dovuto cercare di tornarci. Alla seconda probabilmente oggi avrei cercato (per quanto sarà uno degli articoli più difficili e sofferti di tutta la mia vita, per i ricordi, l’ammirazione, la grandezza umana e di cuore di una persona che è più di un gigante).

Oggi nulla di tutto questo sarà possibile, così come in questi giorni non sarà possibile sui terrapiattisti delle mafie in Abruzzo, sugli abusi e illeciti nel ciclo dei rifiuti in Abruzzo, sullo sfruttamento online del dolore, della sofferenza e della vita di donne schiavizzate e incatenate online , su narcotraffico, gang violente, arroganza e altro dei criminali mafiosi che impestano l’Abruzzo e su tanto altro. Da ieri ad ora di pranzo WordNews.it non è online, crollato dopo un poderoso e massiccio attacco Ddos che andava avanti per mesi. Un attacco al server e non solo a quello, il sottoscritto è nel “mirino” soprattutto sui social da illo tempore come scritto già varie volte. Sarà solo una questione di tempo, di giorni. E avverrà. Il ricordo e il tenere sempre Antonietta nel cuore è più che doveroso, dare voce ai bambini e alle vittime delle disumanità più schifose e ripugnanti idem. WordNews.it tornerà online più forte, incazzato ed appassionato di prima. E tanti altri canali continueranno ad essere battuti. E comunque vada nessun rimorso, nessun pentimento e nessun indugio. Non ci si ferma mai, è doveroso ed è ragione di vita che non si cancellerà mai. Come disse Roberto Mancini “nun è finito un cazzo” e non finirà né ieri, né oggi e né mai. Non possono arrendersi e staccare la spina le vittime, gli sfruttati, i più deboli, le schiave delle mafie e i bambini, i milioni di impoveriti. Non dobbiamo noi. I rischi, eventuali “pericoli”, tentativi intimidatori e di silenziamento fanno parte della vita. Non hanno frenato coloro sui quali spendiamo fiumi di parole ed immagini come Peppino, Rita, Mauro, Pippo, Ilaria, Giovanni, Paolo, Roberto, Michele, Dino, Giancarlo, Luca, Alessandro, Alexander, Pier Paolo e tante e tanti altre/i non dovrò e non dovremo mai noi.

“A che serve vivere se non c’è il coraggio di lottare?” (Pippo Fava)

Pubblicato da Alessio Di Florio

Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora tra gli altri con Giustizia!, Telejato.it, Casablanca, I Siciliani Giovani e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e rotta adriatica del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di marcare la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.