Com’è profondo il mare,
questo mare in tempesta
che ci dilania dentro,
che ci strazia l’animo,
di sogni infranti e sporcati,
di incubi senza fine
colmi di nubi nere e di veleni,
di tormenti infiniti,
di amori che non si esprimono
e non si esprimeranno mai.
Di amori che diventano odio
in un’infinita oppressione
che schiaccia il cuore
di violenza, cattiveria, ambizioni meschine,
di deserti che avanzano sulle vite altrui
devastandole di lutti e gabbie,
di violenze d’ogni tipo,
di crimini orrendi che ci sconquassano l’animo
e non ci abbandonano più
in infinite notti tormentate,
nell’attraversare quotidiano
vite che non ci appartengono,
che ci allontanano,
in cui siamo alieni nell’angoscia
Pubblicato da Alessio Di Florio
Militante comunista libertario e attivista eco-pacifista, referente abruzzese dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink, Telematica per la Pace. Collabora tra gli altri con Giustizia!, Telejato.it, Casablanca, I Siciliani Giovani e altri siti web. Autore di articoli, dossier e approfondimenti sulle mafie in Abruzzo, a partire da mercato degli stupefacenti, ciclo dei rifiuti e rotta adriatica del clan dei Casalesi, ciclo del cemento, post terremoto a L'Aquila, e sui loro violenti tentativi di dominio territoriale da anni con attentati, intimidazioni, incendi, bombe con cui le mafie mandano messaggi e tentano di marcare la propria presenza in alcune zone, neofascismo, diritti civili, denunce ambientali tra cui tutela coste, speculazione edilizia, rischio industriale e direttive Seveso.
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